Vacanza annullata per Coronavirus e rimborsi hotel

25 Febbraio 2020 0 Di Ivan Peretti
Vacanza annullata per Coronavirus e rimborsi hotel

Prima di dare una precisa risposta sul fatto che i denari versati anticipatamente alla struttura alberghiera siano resi al turista ci sono da fare alcune precisazioni su cosa si sia versato, da chi e cosa abbia disposto l’organo istituzionale nel caso di specie.

Dichiarata volontà di prenotazione da parte del cliente della stanza si determina la stipula del contratto ad ogni effetto di legge.

A questo punto il cliente, pur richiedendo disdetta deve tenere indenne l’albergatore della perdita subita oltre eventuali penali eventualmente descritte nelle condizioni contrattuali che si avvicinano al 100% del prezzo pattuito man mano che si avvicinano i giorni/o del soggiorno; per la maggior parte dei casi, la penale consiste nel versamento totale, pur non usufruendo della stanza/servizi.

Vanno fatte anche due specifiche distinzioni:
1- Avete versato una caparra penitenziale: si tratterranno solo la caparra e nulla più.
2- Avete versato una caparra con firmatoria (maggioranza dei casi): la struttura ha diritto di trattenere l’acconto sia di richiedere l’intero importo del soggiorno/servizi.

Nelle prenotazioni effettuate tramite portali e servizi on-line, se non specificato, il rimborso non è previsto in nessuno dei casi e la caparra si intende con firmatoria.

Il consiglio infatti è sempre quello di prenotare direttamente la struttura alberghiera, anche usando una App come Tourist che non prevede l’uso di intermediari terzi così da avere una maggiore flessibilità come ad esempio ottenere un voucher da usufruire in una seconda occasione: ad un cliente diretto, solitamente non si nega mai (anche se comunque resta a discrezione dell’hotel farlo).

MA IN CASO DI CORONAVIRUS?

Fondamentalmente la struttura ricettiva è tenuta obbligatoriamente a rimborsare per intero solo ed esclusivamente gli organizzatori e agenzie viaggi che abbiano dato acconto o saldo per gite scolastiche e di istruzioni.
In questo caso infatti esiste un comunicato/decreto del Consiglio dei Ministri che non rende fruibile questo tipo di attività all’interno delle strutture alberghiere italiane.

“Il Consiglio dei Ministri, nella serata di sabato 22 febbraio, ha definito apposite misure per evitare la diffusione del Covid – 19 e ulteriori misure di contenimento. Fra le decisioni adottate, anche quelle relative alla sospensione delle uscite didattiche e dei viaggi di istruzione delle scuole, in Italia e all’estero”.

In tutti gli altri casi, qualora la struttura alberghiera fosse in grado di offrire il servizio all’ospite non sono previsti rimborsi di nessun genere.

Detto ciò, nessuna struttura alberghiera solitamente pretende di “derubare” il proprio ospite e la paura del momento è decisamente comprensibile, ma, effettivamente essendo presente il personale ed erogati i servizi il danno arrecato potrebbe essere considerevole e l’albergatore si vede costretto, nostro malgrado, a recuperare le somme dovute.

Il consiglio, se non si è prenotato tramite canale OTA (Online Travel Agencies- tipo Booking – e tariffa non rimborsabile) è quello di trovare un compromesso: magari perdendo i soldi dell’acconto versato, ma  ricevendo un voucher, di alto valore, tipo un 30% o 40% di sconto per effettuare una successiva prenotazione così da recuperare parte dell’acconto versato, d’altronde la paura e il panico qualcosina costa e non è certo l’albergatore che ne deve fare le spese.

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