Boutique Hotel Miramare Cagliari, intervista a Michele Serra

5 Aprile 2019 0 Di Ketty Zambuto
Boutique Hotel Miramare Cagliari, intervista a Michele Serra

Intervista a Michele Serra manager hotel Miramare

In una città ricca di storia, cultura e tante meraviglie naturali come lagune, parchi verdi e bellissime spiagge, in un antico e bellissimo Palazzo Marini-Devoto (uno dei più imponenti palazzi d’epoca di fine ‘800), il Miramare Hotel a Cagliari, è nella centralissima Via Roma, di fronte al porto e a pochi passi dalla stazione delle ferrovie e degli autobus che raggiungono tutta la Sardegna.

Le camere sono esempi di opere d’arte e soggiornarvi diventa poesia per chi di arte si compiace.

Una struttura che non ha eguali per gusto di arredi ed accessori che sono oggetti d’arte in vendita, dotato di un giardino botanico dove la colazione si riempie di poesia, tra profumi e colori dei fiori.

Risponde alle mie domande su questo splendido hotel il suo manager Michele Serra.

1) Com’è gestire una struttura come hotel Miramare in un posto come Cagliari?

Emozionante, divertente, sempre fonte di stupore e meraviglia perché le persone che ogni giorno incontriamo sono arte. La contaminazione tra le persone è l’unica realtà che affascina e dalla quale nasce il progresso. Il Miramare è una fucina di incontri e di creazione.

2) Che bella descrizione, mi può raccontare come è arrivato al Miramare ?

Con un annuncio su in giornale: vendevano un hotel a una stella e con tre camere: ci siamo affascinati subito e senza capire bene cosa stessimo facendo, ci siamo gettati a capofitto nell’impresa: ora le stanze sono 20 e le stelle 4.

Questo lo chiamo senso degli affari, intuito commerciale, complimenti.

3) Com’è cambiato il rapporto tra la parte ricettiva alta e il turista, vista la crisi?

I nostri ospiti non conoscono crisi, grazie a Dio. Abbiamo scelto un segmento di mercato che può vivere sereno. E la serenità è gravemente contagiosa.

4) Quindi la crisi da voi non si sente?

Dentro le mura fatate del Miramare, no davvero.

5) Le istituzioni vi aiutano, in qualche modo?

Grazie a Dio non ci hanno mai inquadrato. Se lo facessero sarebbero davvero tempi bui.

Su questo mi trova più che d’accordo.

6) Quando si parla di Cagliari, è fruibile?

Cagliari è una città bellissima che può e dovrà diventare ancora più bella. Una capitale d’oltremare, un mondo strano e sotterraneo, quasi magico. Cagliari è una poesia.

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7) Cosa cambierebbe di Cagliari?

Contribuire a renderla più moderna, più coraggiosa nel suo percorso verso lo status di metropoli energeticamente sostenibile, elettrica, ipermoderna. Ecco, mi piacerebbe che Cagliari portasse la grande tradizione sarda direttamente nel terzo millennio.

8) Cosa vi contraddistingue, quali sono i vostri punti di forza e quali le criticità che incontrate nel quotidiano?

Il servizio sartoriale, cucito addosso all’ospite, alle sue esigenze. Noi chiediamo che i nostri ospiti ci confidino ogni loro pena, ogni desiderio, ogni vezzo per poterlo soddisfare. Ciascuno deve sentirsi il padrone di casa, al Miramare.

9) Un bel ricordo di un ospite, anche divertente, che ha soggiornato da voi.

La segretezza dei nostri ospiti è il mio più grande vanto.

10)  La soddisfazione più grande legata al suo lavoro.

Vedere i viaggiatori che arrivano al Miramare come clienti e vanno via come amici.

Grazie mille per l’intervista, è stato un piacere e spero di esser presto vostra ospite per perdermi nel tra l’arte e le bellezze della bella Sardegna.

Ketty Zambuto