Dove soggiornare a Sestri Levante, una favola nel silenzio di una baia.

17 Giugno 2019 0 Di Ketty Zambuto
Dove soggiornare a Sestri Levante, una favola nel silenzio di una baia.

Nella città tra i due mari, Sestri Levante, c’è una Baia dove, nel 1919 il poeta sestrese Giovanni Descalzo, colpito dalla quiete e della tranquillità che rendevano magico questo luogo, che sembra sospeso nel tempo, lo chiamò appunto Baia del Silenzio, fonte di ispirazione ancor oggi per poeti ed artisti.

Ed è proprio in questo luogo che nasce una bella storia di tradizioni che si tramandano da padre in figlio, una fantastica struttura, acquisita dal papà del sig.Lorenzo Pernigotti come casa di famiglia, e poi divenuta dopo tante trasformazioni e migliorie l’attuale hotel Helvetia, che d’estate offre la spiaggia di questa fantastica Baia del Silenzio con il suo pittoresco sfondo di costruzioni colorate e d’inverno un rilassante bagno nelle proprie piscine riscaldate.

E per più convincervi che un posto così non può sfuggire a chi è appassionato di viaggi e luoghi da scoprire che ho intervistato per voi la signora che si occupa, con tutta la sua gentilezza, cortesia ed amore, dei suoi ospiti

 

 

K: Comincio con chiederle, chi è la signora Pernigotti e che ruolo ha nell’hotel?

– Io in verità sono la convivente del signor Pernigotti, e mi occupo del contatto con il cliente, delle camere… e di tutto quello che riguarda la parte interna dell’albergo, lui invece si occupa delle prenotazioni.

K: Quando e come ha iniziato a fare questo lavoro?

– Con il mio compagno stiamo insieme da 25 anni ma io in effetti ho iniziato 10 anni fà, prima facevo la farmacista, poi ho avuto un negozio e dal 2010 lavoro all’interno dell’hotel.

K: Cosa significa per lei lavorare nell’hotel Helvetia?

– E’ un impegno notevole, un’esperienza molto bella, una cosa che ti arricchisce giorno dopo giorno senza mai stancarti perché è il mio lavoro ed è quello che più amo fare.

K: Nel suo hotel conta di più in termini di accoglienza le conoscenze tecniche o il fattore umano?

– Direi entrambi, molto di più il fattore umano però, perché l’ospite quando arriva in una struttura cerca di instaurare con chi lo riceve un rapporto che va oltre la semplice attività di accoglienza, esso ti chiede consigli sul come e dove andare, ha sete di sapere dei piccoli segreti del territorio e di una dritta su come emozionarsi alla scoperta di tutto ciò per poi raccontare e piacevolmente ricordare  e pur vero che nell’ambiente dell’ospitalità alberghiera le conoscenze tecniche sono importanti dal punto di vista menageriale per garantire una efficace e competitiva gestione dell’ospitalità.

K: La soddisfazione del cliente dovrebbe essere la prima sfida da tenere sempre in mente. Come si affronta questa sfida?

-Mettendoci il cuore, comportandosi sempre al meglio e cercando di far sentire ogni cliente speciale.

K: Quali sono i punti di forza e i limiti che il mondo alberghiero incontra ancora oggi e quelli nello specifico del vostro hotel?

-I limiti sono più che altro logistici, noi ci troviamo in una baia nel centro storico, quindi una zona a traffico è limitato, dovrebbe essere migliorata proprio la situazione logistica della Liguria, cioè fare in modo che il cliente arrivi più facilmente, collegarla meglio a tutto il mondo, poi il WI-FI arriva malissimo…

K: Anche adesso?

– Adesso molto meglio, ma avevamo dei seri problemi. Un punto di forza è senz’altro l’ubicazione e tutti i servizi che siamo in grado di offrire al cliente nella qualità che merita.

K: Perché il turista sceglie il vostro hotel?

– Siamo un’azienda da 50 anni sul mercato, il nostro è un albergo serio, le cose che promettiamo le manteniamo, insomma non vendiamo fumo, poi la posizione è meravigliosa con una location veramente impagabile e poi noi cerchiamo sempre di rinnovarci ed investire per mantenere lo standard del nostro hotel da 4 stelle.

K: Come vede il mondo del turismo tra dieci anni?

– Spero meglio, in evoluzione.

K: E lei come si vede tra 10 anni?

– Più vecchia di 10 anni direi..adesso ne ho 53, quindi ne avrei 63… non mi faccia questa domanda per favore..

.K: Ma noi donne abbiamo la capacità di migliorare sempre, come il vino buono…  – Se vuole le dico com’ero 10 anni fa, mi viene più facile…

K: Io dico che il tempo che passa ci permette di fare esperienze e di imparare a migliorarci prendendo spunto dagli errori commessi.

K: Qual è la cosa che più la ha appassionato e che si porterà sempre dentro dell’esperienza nel settore dell’hospitality?

– Direi le persone, indubbiamente, le persone che ritornano, quelle che ti dicono che sono state bene e il sorriso di quando te lo dicono, a volte mi emoziono per questo e ti fa venir voglia di continuare a fare questo lavoro e se ti viene ancora questa voglia dopo tanto tempo, vuol dire che sto facendo la cosa giusta e bene.

E’ stato un vero piacere chiacchierare con lei, la ringrazio per la sua disponibilità e gentilezza.