Nazario Nesta: il Forrest Gump tutto italiano

2 Dicembre 2019 0 Di Raffaella Rollo
Nazario Nesta: il Forrest Gump tutto italiano

Nazario Nesta, 28 anni, e un progetto molto più vicino a un sogno che alla realtà: percorrere il perimetro italiano a piedi, senza sconti, senza soldi, zaino in spalla.

E se non fosse, poi, così “sognante” come cosa? E’ così che dev’essersi convinto a partire Nazario.

Pronti, partenza, Via!

A un certo punto della sua vita, in un giorno qualunque, avrebbe cantato Marco Mengoni, Nazario ha deciso che la sua idea, il suo sogno, aveva tutte le carte in regola per diventare reale.Ci pensava da tanto, rimandava da troppo. Il 19 maggio 2019 parte.

Un annetto di preparazione, un annetto è bastato ad innescare il suo “ora o mai più”.

Ha organizzato l’itinerario, ha risolto le questioni fondamentali:

  • riparo per dormire, trasportabile: tenda da campeggio;
  • scarpe comode;
  • indumenti leggeri e comodi da trasportare ma efficaci per gli sbalzi termici;
  • allenamento fisico pre-partenza;
  • connessione a internet.

Il 19 maggio 2019 parte dal suo paese, San Nicandro Garganico, nord Puglia, alla volta della Puglia del Sud, poi Calabria, Sicilia, Campania e via di risalita.

Il suo progetto prende il nome di “disegnando l’Italia”, ha un suo canale youtube in cui sono illustrate tutte le tappe del suo avventuroso viaggio, ha un profilo instagram e un profilo facebook molto interessanti in cui si racconta a cuore aperto.

Ed ecco la storia tutta italiana di un ragazzo che prende in mano la sua vita, esce da ogni “italianesimo” (posto fisso, famiglia, maccheroni) e sceglie, con criterio, di vivere secondo il suo standard, secondo le sue scelte.

Racconti di viaggio

Io ho la fortuna di conoscere personalmente Nazario. Quando la prima volta mi ha parlato di questa sua idea, ancora in fase embrionale, mi ricordo la sua simpatia nel testare le reazioni di noi tutti. Raccontava di questo progetto, chiarissimo nel suo cervello, e guardava divertito le nostre facce finchè, appurato che non scherzasse, io gli ho detto:”Uau!”, nulla di più. Le avventure non sono mancate in questi primi mesi, cose aspettate e cose inaspettate, percorsi tortuosi e accoglienza tipica del “made in Italy”.

L’ho sentito un mesetto fa per chiedergli come andava il viaggio e capire un pò come, quel progetto ben chiaro nella sua testa, si stesse rapportando alla realtà:

Come riesci a connetterti a internet? (La prima domanda che gli ho fatto, vedendo i suoi video caricati giornalmente sul canale youtube).

Ho due schede telefoniche con operatori differenti che coprono un pò tutto il territorio, poi quando mi fermo in qualche struttura mi rilasso con il Wifi.

Cosa hai apprezzato di più delle strutture che ti hanno ospitato, a livello pratico proprio?

Allora, la gentilezza dei gestori mi ha lasciato senza parole nella maggior parte dei casi. In molti mi hanno ospitato e mi hanno anche proposto di portarmi in giro a visitare i luoghi in cui mi fermavo, disponibilità estrema, veramente.

Poi nella mia situazione un letto e un bagno sono come un 5 stelle. Nella maggior parte dei casi avevo a disposizione anche una cucina e lì era l’extra lusso proprio. Ho anche molto apprezzato le strutture che avevano anche uno spazio esterno, destinato al singolo ospite, come un terrazzino o un giardinetto, fa tanto quando hai voglia di resettare il cervello proprio.

Sai cosa mi è piaciuto un sacco e che ho notato in tante strutture? I colori. Quanto mi hanno messo di buon umore quelle strutture colorate, non puoi capire!

Da viaggiatore “on the road” hai notato carenze particolari nelle strutture che ti hanno ospitato?

Scopa e paletta. Sembrerà banale ma non ci sono scope e palette in tante strutture. Io cammino tanto sulla spiaggia e quando mi sono fermato in strutture che non avevano scopa e paletta, dopo la doccia, mi sono quasi impanato di nuovo con la sabbia che c’era a terra e che io avevo gentilmente portato in camera.

Ti aspettavi che in tanti parlassero della tua passeggiata italiana?

Me lo aspettavo, si, ma sapevo che non sarebbe stata proprio una cosa esagerata. Il perché è semplice: cammino, non mi lamento dell’Italia, non faccio cose estreme, insomma non si innesca il meccanismo del “come me nessuno mai” e i miei followers, mi sento figo a dirlo però, sono persone che hanno voglia di tenermi compagnia, di guardare con i miei occhi un’Italia insolita e di apprezzare il bello che le persone hanno da offrire.

Fino a qui cos’è che pensavi e che effettivamente si è realizzato e cosa è successo che non ti saresti mai aspettato?

Non mi aspettavo di raggiungere i 4000 km ed essere ancora in piedi, ad esempio.  Non mi aspettavo di finire la Sicilia in un mese. Non mi aspettavo nemmeno tanta gentilezza, tieni presente che la frase che più spesso mi è stata detta prima di partire è “fai attenzione alle persone” e invece, ogni giorno, incredibilmente, faccio nuove conoscenze che mi aiutano praticamente, e non solo, nel mio percorso.

Sono partito dalle cose che “non mi aspettavo”, scusami, ma forse è proprio perché le sorprese sono quelle che più rimangono impresse.

Fin qui sapevo che sarebbe stata dura e no, in questo non mi sono stupito. Sapevo che avrei pensato tanto e sapevo che mi avrebbero fatto male i piedi.

Riusciresti a spiegarmi in cosa ti senti diverso oggi dopo tutti questi Km fatti in solitaria, in giro per l’Italia?

Ho sviluppato un gran problem solving, questo è certo. Mi sono trovato spesso a dover prendere decisioni veloci e fondamentali per proseguire il cammino e potevo discuterne solo con me stesso e con Dio.

Quando sono partito uno dei miei desideri era proprio quello di curare maggiormente la mia parte spirituale, darle più attenzione, ecco, e poterla condividere il più possibile con i miei “incontri di viaggio”. In fondo è proprio la condivisione la vera anima della spiritualità! Mi piace parlare del mio rapporto con Dio, mi piace raccontare di come ha cambiato la mia vita e di come, ogni giorno, provvede il necessario per me, è ossigeno allo stato puro.

Oggi, dopo i miei primi 4000 km, guardo proprio diversamente il mondo, mi sento paradossalmente più sicuro e rilassato sotto tanti punti di vista. Fare un viaggio del genere, ricco, ricchissimo di intoppi, che però, in un modo o nell’altro, riesci a risolvere, aumenta l’autostima, ti rinforza.

Deduco sia tutto una conseguenza di una sana “vita pensante”, quando sei solo pensi, pensi tanto. Poi incontri persone sconosciute, vivi situazioni nuove ed è un attimo e sei chiamato a mettere in pratica quei pensieri. Insomma cammino, penso, ammiro, mi stupisco e vivo continuamente il mio nuovo “me”, una vera scuola, impegnativa ma soddisfacente e soprattutto una scuola in cui nessuno mi dice “è bravo ma non si applica”.

Poi anche fisicamente c’è stato un bel cambiamento, ho perso 16 kg, sono un figurino ora!

Così ho salutato Nazario, con i suoi 16 kg in meno, che oggi sono arrivati a 19, gli ho augurato un buon proseguimento, ho preso e portato a casa il suo racconto, un racconto così genuino che mi ha fatto venir voglia di raccontarlo ad altri.

A oggi Nazario ha raggiunto i 6 mesi di cammino, dopo la Sicilia ha completato anche la Sardegna, per un totale di circa 5.000 km a piedi.

Sempre bello conoscere storie “di sentimento”, storie che riescono a farti vedere la vita con occhi sani e pieni di speranza. Non a caso a generare queste emozioni è stato un viaggiatore, un viaggiatore fuori dagli schemi, un viaggiatore che è partito per ritrovarsi, per formarsi e per dedicarsi del tempo, fuori dal tempo.