Il futuro del turismo: gli hotel italiani sono pronti allo smart working per i loro ospiti?

15 Marzo 2020 0 Di Ivan Peretti
Il futuro del turismo: gli hotel italiani sono pronti allo smart working per i loro ospiti?

Tutti insieme noi ce la faremo“, ma ci sono problematiche oggettive che vanno ad inficiare il futuro economico del settore turistico che con slogan e proclami certo non risolveremo.

Se sino a qualche settimana fa le disdette nelle strutture alberghiere erano nel breve periodo, con il fattore “chiusura aziende” non di primaria importanza la questione si fa molto più preoccupante per gli esiti dell’imminente stagione estiva.

Parecchie aziende si sono vedute costrette pertanto a dare ai loro dipendenti ferie anticipate e, se la questione perdurerà, questo vuol dire cancellare le ferie per il periodo Giugno, Luglio e Agosto costringendo i lavoratori a dover annullare tutte le prenotazioni già fissate secondo il proprio piano ferie.

Ci rimetteranno sia le strutture alberghiere che i clienti più premurosi e parsimoniosi, quelli che prenotando con largo anticipo risparmiano sicuramente qualche euro.

Non trovo assolutamente giusto obbligare i dipendenti a fare ferie forzate che equivalgono ad arresti domiciliari per giusta causa.

Mi fa anche molto strano pensare di vedere nel mese di Agosto tutti al lavoro come se fosse, ad esempio, Febbraio.

Un modo, penso, lo troveranno per far fare ferie un po’ a tutti nei mesi estivi, che siano aiuti di Stato o di privati, molto probabilmente di più breve periodo questa è certezza.

Dimentichiamoci di vedere la famiglia media italiana prenotare per 15 giorni e più, se mamma e papà lavorano sarà molto difficile incastrare le date per lunghi periodi.
Per essere il più obiettivo possibile, ci troveremo con un mix tra clientela business e ferie di breve periodo della famigliola.

Non sono un analista però credo che lo scenario sopra descritto possa essere molto veritiero, soprattutto dopo aver sentito alcuni miei clienti che riferiscono di ricevere anche disdette per i mesi estivi motivandoli con il fatto che parecchi piani ferie sono saltati.

Farsi prendere dalla disperazione e contare nell’aiuto di altre strutture alberghiere per risollevare il fatturato della propria e viceversa è poi quantomeno la cosa più assurda che io abbia mai sentito, come la proposta lanciata in alcuni gruppi social tematici: ognuno di noi vada almeno per una notte nell’hotel dell’altro!

Sino a ieri si faceva lotta per 1 euro in meno a notte e ora “vogliamoci bene”?

Analizziamo la proposta:
1- Se vengo nel tuo e poi se tu non vieni nel mio?
Fine analisi!

“Capisco il momento e la voglia di aiutarsi ma ricordiamoci sempre di lavorare con il giusto target e la giusta clientela, fareste meglio ad inviare 50,00 euro a titolo di amicizia e sostegno che poi al contempo stesso vi dovrebbero essere restituiti = fatto niente!”

In ogni modo ho sempre criticato chi sminuisce le iniziative degli altri senza dar soluzione o quantomeno qualche proposta di riflessione, in quanto ogni struttura alberghiera ha un suo target ed è impossibile offrire una linea buona per tutti.

Ipotizzando quindi in una voglia di ripresa dell’economia, direi che il target nel quale l’albergo dovrebbe incentrare di più la propria attenzione sarà il settore business e pertanto rafforzare tutta la parte tecnologica sinora lasciata in secondo piano.

Lo smart working sarà la parola chiave dei prossimi 3 anni, il che non significa non muoversi da casa, ma avere una educazione al digitale più consapevole.

Educazione che parecchie strutture alberghiere attualmente non possiedono: ricordo che il WiFi negli hotel è quello che abbassa la media rating di tutti tutti gli altri servizi offerti: lavorare dalla propria stanza di hotel con il proprio PC collegati via Skype, Zoom etc.. è una vera e propria rarità in Italia!

In questo periodo di attesa vi invito quindi a riflettere sulla possibilità di riorganizzare la parte riguardante la connettività affidandovi ad installatori seri che potranno sopperire alle necessità del domani, anche perché nei prossimi 12 mesi, se in italia riprenderemo il nostro business interno, sarà comunque difficile viaggiare all’estero e le strutture ricettive verranno sempre più selezionate per il loro livello di affidabilità tecnologico.

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Ivan Peretti

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